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IL TELEFONO DI MILANO

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Il portico del "Palazzo della ragione" a Milano, oltre ad ospitare la Scrofa semilanuta in uno dei suoi capitelli, offre un effetto acustico assolutamente straordinario,  noto ai milanesi come il "Telefono di Milano", simile a quello dell'Orecchio di Dionisio di Siracusa.

Ponendosi, all'interno del colonnato, col viso rivolto verso la colonna che fa da angolo esterno del palazzo, in direzione Duomo (nella foto è quella con la targa bianca) è possibile dialogare con un 'altra persone posta sulla diagonale del primo quadrilatero di colonne, anch'essa rivolta verso la parete interna della propria colonna.

IL TORO IN GALLERIA

Una curiosità che possiamo trovare nella nostra Galleria Vittorio Emanuele II è il mosaico raffigurante il toro di Torino situato sul pavimento di uno dei bracci della galleria: su questo mosaico è l'oggetto di una tradizione secondo la quale chiunque passi dalla galleria deve schiacciare "le palle del toro", fare un giro su se stesso e con questo gesto sarà più fortunato. Il primo giorno dell'anno questo luogo è meta di veri e propri pellegrinaggi di gente in cerca di fortuna.

LA CASA 770

I Lubavitcher sono una delle più grandi comunità di ebrei ortodossi.

 

Nel 1940 un gruppo di loro, emigrato a New york, acquistò una casa in stile gotico al numero 770 di Eastern Parkway a Crown Heights, Brooklyn, per il rabbino Yoseph Yitzchak Schneerson, giunto dall' Europa per sfuggire ai nazisti. Nel 1951 la casa fu ereditata da suo genero, ilrabbino Menachem Mendel Schneerson. Grazie all'impegno e alla devozione del rabbino, i Lubavitcher iniziarono a considerare la sua casa un vero e proprio luogo sacro e iniziarono a riprodurla, più o meno esattamente in tutto il mondo. Oggi esistono dodici case "770" in Canada, Israele, Brasile, Argentina, Stati Uniti e Australia. L'unica casa 770 in Europa si trova, guarda caso, a Milano, precisamente in via Poerio 35, quasi all'angolo con piazza Fratelli Bandiera.

CASA CON ORECCHIO

In via Serbelloni 10 è possibile vedere una casa in stile liberty, dotata di... orecchio!
Si tratta della cosiddetta "Cà dell'oreggia", detta così proprio per l'orecchio di pietra (in realtà un citofono ora non più funzionante) posto accanto alla porta di ingresso, realizzato dall'artista Andreani.
La leggenda subito sorta attorno a questo strano orecchio, scolpito nel 1930, vuole che, bisbigliando un desiderio nell'orecchio, questo si avveri.

LA COLONNA DELL'INFAME

Nei Promessi Sposi del Manzoni si racconta di  un povero panettiere, il Mora, che venne ingiustamente accusato d’esser un untore dal vero responsabile del contagio. Egli fu, a causa di questa ingiusta accusa, condannato a morte. Scoperta la realtà dell’accaduto una colonna, detta, per via dell’accaduto, “dell’Infame”, venne eretta nel 1630 in zona Porta Ticinese per ricordare il triste evento.

LA FONTANA DI PINOCCHIO

La Fontana a Pinocchio è una fontana ornamentale, situata a Milano nei giardini di corso Indipendenza, costituita da una vasca e da una statua del famoso burattino di Attilio Fagioli.L'opera, dono della "Famiglia Artistica" alla città di Milano, si trova nel campo giochi dei giardinetti spartitraffico. La statua, in bronzo, fu realizzata nel 1955 e venne inaugurata il 19 maggio 1956. L'opera ritrae Pinocchio, diventato bambino, che osserva il corpo inanimato del burattino che era. Ai lati del basamento erano raffigurati il Gatto e la Volpe. Al centro, nel pilastro che sorregge Pinocchio, è inscritta una frase del poeta Antonio Negri:

 

« Com'ero buffo quand'ero un burattino! E tu che mi guardi, sei ben sicuro di aver domato il burattino che vive in te? »

La statua si presenta visibilmente danneggiata dagli atti vandalici: il Gatto è stato rubato e rimangono solamente le impronte delle zampe; il naso di Pinocchio è stato spaccato. Inoltre la fontana è da tempo inattiva.

 

Lo stato di incuria in cui versa è stata oggetto di una interrogazione parlamentare da parte di Delmastro Delle Vedove al Ministro per i beni e le attività culturali nel settembre 2004.[1] Alcune persone negli ultimi anni si sono mobilitate per riportare la fontana nelle sue condizioni originarie, tra cui Sandra Tofanari, nipote dell'autore della statua, che si è offerta di eseguire personalmente il restauro. colonna.

LA GRATA IMPOSSIBILE

In piazza San Sepolcro al 9, vicino a Piazza del Duomo, si trova un commissariato di Polizia ospitato nel quattrocentesco palazzo Castani. A destra dell'ingresso si trova una strana grata ovale.
Osservandola da vicino si scopre che è stata costruita in modo sconcertante. Normalmente in una grata ci sono alcune sbarre dotate di anelli, nelle quali si infilano alcune sbarre diritte. Invece le sbarre della grata impossibile hanno alcuni anelli, poi diventano dritte, poi riprendono con gli anelli. E' un sistema che veniva usato per evitare che le sbarre venissero sfilate. Quello che sconcerta è l'elaboratissima lavorazione di una grata che chiude una finestra minuscola, attraverso la quale nemmeno un bambino riuscirebbe a passare e, tra l'altro, chiusa sul lato opposto da una seconda grata. Perchè perdere così tanto tempo per un dettaglio così insignificante? Che cosa non doveva assolutamente passare attraverso la feritoia? E' solo il saggio di bravura di un abilissimo artigiano? O è davvero un "oggetto impossibile"?

Gli esperti, purtroppo, sgonfiano il mito: è una grata molto bella, ma assolutamente possibile da realizzare. Non resta che immaginare quale oscuro segreto costudisse una volta. E questo, sì, che è impossibile… da sapere!

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